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CALENDULA, IL SOLE IN TASCA



C'è un fiore di colore giallo-arancio intenso che attira spesso l'occhio, nei nostri orti e giardini. Un fiore che sembra innamorato del sole da quanto ne riflette l'abbagliante intensità di colore. Quel fiore di chiama calendula.


Cos'è

Calendula officinalis L. è una pianta della famiglia delle Asteracee, usata in molti prodotti medicinali e cosmetici, diventata un punto di riferimento per la cura dei problemi cutanei. La parte che si usa in fitoterapia sono i fiori, che vengono essiccati per realizzare estratti di vario tipo: in alcool (tintura madre, estratto fluido), in olio (oleolito), in acqua (infusi).


Cosa fa

L'uso della calendula affonda le radici nella storia dell'uomo, ad esempio della medicina Ayurvedica e Unani. Nel medioevo, i fiori di calendula venivano usati per problemi epatici, morsi di serpente e per fortificare il cuore. Durante le guerre generalmente si usava per trattare le ferite e come rimedio per morbillo, varicella ed ittero. I suoi estratti contengono saponine, flavonoidi, sesquiterpeni, alcoli e carotenoidi, componenti in grado di esercitare una molteplicità di effetti benefici per la salute. Gli usi dimostrati di calendula sono il trattamento delle ustioni, con miglioramento dell'arrossamento, gonfiore, dolore e irritazione. Lo stesso effetto è stato dimostrato nella guarigione delle ferite, anche in associazione sinergica con gli estratti di iperico. Molti studi sono stati effettuati sui danni da radiazioni, ad esempio nella cura del cancro al seno. Infine, ottimi risultati sono stati ottenuti nelle dermatiti. Le proprietà principali della calendula sono quindi di togliere infiammazione, irritazione, stimolando la cicatrizzazione.


Come si usa

Gli estratti più utilizzati di calendula sono quelli concentrati alcolici (estratti fluidi) e oleosi (oleoliti). I primi si possono usare sia diluiti, che incorporati all'interno delle creme. Nel secondo caso invece si possono anche usare puri. Nei problemi di dermatiti da pannolino, se non c'è sovrainfezione batterica e fungina, la calendula può integrare una pasta protettiva all'ossido di zinco, aumentando l'aspetto lenitivo. In caso di ferite o irritazioni superficiali, una crema emolliente con un estratto di calendula unisce l'idratazione ad un effetto antinfiammatorio.

Nel caso di problemi alle mucose, vesciche ed irritazioni in bocca, possono giovarsi di risciacqui con estratti diluiti. A livello genitale invece, infiammazioni locali non settiche possono essere curate aggiungendo qualche cucchiaino di estratto fluido di calendula all'acqua del bidet. In seguito ad un’ustione da sole infine ci si può curare con latti idratanti con estratti di calendula, anche regolarmente sotto forma di doposole.



Bibliografia:

Giostri GS, Novak EM, Buzzi M, Guarita-Souza LC. Treatment of acute wounds in hand with Calendula officinalis L.: A randomized trial. Tissue Barriers. 2022 Jul 3; (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/34674610)

Arora D, Rani A, Sharma A. A review on phytochemistry and ethnopharmacological aspects of genus Calendula. Pharmacogn Rev. 2013 Jul; (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24347926/)

Monografia EMA sulla calendula(https://www.ema.europa.eu/en/medicines/herbal/calendulae-flos)




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