Dentro le vetrine di tutte le farmacie, la vecchia camomilla ha dato il posto alle palline glicerofosfato bromotelevisionato, grammi zero, zero, tre!" cantava Renato Carosone in "Pigliate 'na pastiglia". A quanto pare già nel 1957 camomilla era un sinonimo di rimedio tradizionale, ovvero di qualcosa di folkloristico, simpatico ma appartenente al passato. Inoffensivo, ma inefficace, in buona sostanza. Ma la camomilla è veramente così?
Cos'è
Matricaria chamomilla è il nome scientifico della camomilla, una pianta famosa appartenente alla famiglia delle asteracee. E' un'erba annuale (cioè che va seminata nuovamente tutti gli anni) nativa dell'Europa e dell'Asia. Al momento è presente in tutto il mondo ed usata dalla medicina popolare per un'ampia gamma di problemi: disordini gastrointestinali, raffreddore, problemi epatici, neuropsichiatrici, cutanei, oculari e orali.
Cosa fa
L'uso principale per cui è conosciuta dalle nostre parti è quello di calmante e coadiuvante il sonno, mentre nelle zone mitteleuropee è più sfruttata per il suo spiccato sapore amaro e i benefici al sistema gastrointestinale. L'Agenzia Europea dei Medicinali approva l'uso di camomilla sulla base di esperienze di lunga durata, pur affermando come manchino prove sufficienti per affermarne la solida efficacia. In uno studio del 2004 ha dimostrato di poter essere efficace assunta per bocca, sotto forma di caramelle, nei casi di dispepsia, ovvero problemi digestivi.
Studi più recenti ne rilanciano le capacità calmanti, a seguito di sperimentazioni che hanno coinvolto quasi 200 persone sofferenti del disturbo di ansia generalizzata (DAG). Queste si sono giovate dell'assunzione di camomilla quotidianamente, per periodi che andavano da 8 settimane fino a 5 anni. Possiamo quindi confermare il suo uso come calmante stati di agitazione, che si esprimono sia nell'inquietudine, sia in movimenti fastidiosi del sistema gastrointestinale. Interessante il suo uso topico sulle ferite ed infiammazioni, in casi di mucositi ed altri problemi orali.
Come si prende?
Il modo classico di assumere la camomilla è attraverso infuso dei fiori essiccati, che in pochi minuti (5-10) trasferiscono all'acqua di fresco bollore i propri principi attivi (soprattutto terpenoidi e composti fenolici). Questo uso si presta molto sia al beneficio gastrointestinale che come calmante generico. Se si vuole un effetto calmante più spiccato, è necessario assumere l'estratto secco concentrato in capsule. Mentre per problemi locali, come infiammazioni in bocca, si consiglia un estratto fluido diluito oppure un infuso molto concentrato (3 cucchiai ogni 250 ml di acqua).
Bibliografia:
El Mihyaoui A, Esteves da Silva JCG, Charfi S, Candela Castillo ME, Lamarti A, Arnao MB. Chamomile (Matricaria chamomilla L.): A Review of Ethnomedicinal Use, Phytochemistry and Pharmacological Uses. Life (Basel). 2022 Mar 25 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35454969/)
Monografia EMA (https://www.ema.europa.eu/en/medicines/herbal/matricariae-flos)
Madisch A, Holtmann G, Mayr G, Vinson B, Hotz J. Treatment of functional dyspepsia with a herbal preparation. A double-blind, randomized, placebo-controlled, multicenter trial. Digestion. 2004 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/14755152/)
Mao JJ, Xie SX, Keefe JR, Soeller I, Li QS, Amsterdam JD. Long-term chamomile (Matricaria chamomilla L.) treatment for generalized anxiety disorder: A randomized clinical trial. Phytomedicine. 2016 Dec 15 (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27912875/)
Comments